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ISOLAZIONISMO
Atteggiamento politico di disinteresse o non partecipazione di uno stato alle vicende internazionali, favorito da una situazione di isolamento geografico e di autosufficienza economica. In senso specifico, l'isolazionismo rappresentò una politica attuata dagli Stati Uniti in vari periodi della loro storia. Le sue origini teoriche vengono fatte risalire al Farewell Address (Discorso d'addio) pronunciato da George Washington il 17 settembre 1796: Perché rinunciare ai vantaggi di una posizione così privilegiata? Perché, intrecciando il nostro destino a quello di una qualsiasi parte dell'Europa, coinvolgere la nostra pace e prosperità nelle dispute dell'ambizione europea? La nostra giusta politica è di tenerci lontani dalle alleanze durevoli con qualsiasi parte del mondo straniero. L'invito a evitare le alleanze politiche permanenti, in particolare quelle europee, cercando tuttavia di sviluppare il più possibile le relazioni commerciali con gli altri paesi, divenne un dogma della politica estera statunitense. Sua espressione contraddittoria fu la dottrina Monroe (1823) che, se da un lato ribadiva l'opposizione a ogni ingerenza europea nel continente americano, dall'altro rivendicava proprio agli Stati Uniti un ruolo di tutela su tale continente, preparandone la successiva politica espansionistica. Il principio del no entanglement (non coinvolgimento) fu rispettato fino all'intervento nella Prima guerra mondiale (aprile 1917). Al termine del conflitto le tendenze isolazionistiche ripresero con particolare vigore quando il Senato statunitense si rifiutò di ratificare i trattati di pace di Versailles e l'ingresso nella Società delle nazioni. Tali tendenze trovarono anche espressione in una politica dell'immigrazione più restrittiva e in rigide misure protezionistiche. Durante la prima fase della presidenza di F.D. Roosevelt (1933-1944) fu mantenuta una politica di rigorosa neutralità di fronte alle vicende europee e venne approvato l'Atto di neutralità (1935) che proibiva la vendita di materiale bellico a qualsiasi paese belligerante. L'isolazionismo degli Usa entrò in crisi con lo scoppio della Seconda guerra mondiale (1939), quando Roosevelt si impegnò in difesa delle democrazie contro i regimi totalitari. Dal 1945 gli Stati Uniti abbandonarono la politica isolazionista, sostituendola con un preciso impegno internazionale espresso chiaramente dalla dottrina Truman e da alleanze come la Nato. Tentazioni isolazionistiche furono coltivate anche in Gran Bretagna (splendido isolamento).

E. Maranzana


S. Adler, The Isolationist Impulse. Its Twentieth Century Reaction, Abelard-Schuman, Londra 1957; G. Kolko, Le radici economiche della politica estera americana, Einaudi, Torino 1968.
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